L’intervento proposto sul particolare ponte medievale sito nel comune di Magliano Vetere parte da un rilievo preciso del bene, una ricostruzione puntuale delle tecniche esecutive adottate, una valutazione delle patologie sopravvenute con la previsione del loro evolversi, una diagnostica adeguata, una verifica realistica, anche se semplificata, del comportamento statico in esercizio e a collasso: tutti passi propedeutici ad una corretta valutazione del livello di sicurezza e alla progettazione degli interventi di consolidamento su questa particolare tipologia edilizia. L'attuale disponibilità di materiali di elevata durabilità e la individuazione di nuove tecniche di intervento mirate, poco invasive ed almeno in parte reversibili, può condurre alla definizione di interventi minimi, necessari e rispettosi della struttura originaria. La struttura del ponte, in generale, non sembra presentare problemi di stabilità a livello globale,ma dissesti a livello locale, ben evidenti all’intradosso dell’arco, dovuti principalmente:
- alla disgregazione della malta dei giunti
- allo sfilamento (abbassamento) di alcuni conci in pietra costituenti l’intradosso dell’arco
I principali dissesti riguardano dunque lo stato di conservazione dei materiali costituenti i paramenti in muratura e l’arcata del ponte per i quali è previsto un intervento di risanamento mediante iniezioni strutturali,
previa sistemazione delle parti sconnesse, in modo tale da restituire la continuità alla struttura dell’arco e garantire la trasmissione degli sforzi a compressione tra i diversi conci.
Il vero e proprio consolidamento del ponte, quindi, è costituito dalla parziale ricostruzione del tessuto murario e, quindi, dalla ricostituzione dell’originaria monoliticità dell’arco che costituisce la struttura portante, anche in considerazione del fatto che la destinazione prevista è quella di passerella pedonale, e quindi senza carichi elevati ma con la necessità di evitare pericoli di caduta per i passanti. Si è ritenuto comunque prudente procedere ad un consolidamento dell’arco strutturale mediante la tecnica delle iniezioni di malta cementizia per diversi motivi, primo tra cui il fatto di ottenere un’efficace azione di ricentramento della curva delle pressioni lungo il profilo della volta senza alcun incremento dei carichi, assicurando nel contempo un grado di invasività molto ridotto. Accanto a questo intervento che aumenta la capacità portante della struttura e, quindi, il suo coefficiente di sicurezza, si è deciso di affiancare un intervento di stilatura dei giunti con reintegro per parti. In questo modo si ottiene un aumento delle caratteristiche meccaniche della struttura che riuscirà ad interessare più blocchi di pietra del paramento murario, riuscendo anche a collegarli vicendevolmente. Si effettua dove il materiale lapideo presenta un buon stato di conservazione e la malta ha perduto le sue proprietà leganti in superficie.
Le iniezioni di malta cementizia dovranno essere realizzate in corrispondenza delle due spallette del ponte, così da aumentarne la resistenza al limite di elasticità. Tale intervento è indicato per ripristinare la continuità dell'elemento murario e la solidarietà tra i vari elementi che costituiscono la muratura (elementi lapidei e malta). Il fine è quello di conferire una maggiore resistenza a trazione della muratura ed una ripartizione delle sollecitazioni su una sezione più ampia. Globalmente si otterrà un setto con maggiore capacità resistente alle azioni orizzontali.
Per la realizzazione dell’intervento saranno realizzate delle perforazioni nella muratura di diametro tra i mm 35 – mm 45; tali fori saranno lavati con acqua immessa a modesta pressione fino a saturazione. Infine, si procederà alla sigillatura delle imperniature con iniezioni di malta cementizia a bassa pressione. L’intervento risulterà dunque poco intrusivo e localizzato, limitando gli eventuali problemi che possono nascere a causa della reazione del materiale iniettato con la muratura. L’aderenza della malta all'elemento murario permetterà una omogenea distribuzione degli sforzi ed interesserà la maggior parte degli elementi lapidei costituenti i conci dell’arco. In questo modo sarà possibile effettuare un intervento che permetterà di mantenere inalterato l’aspetto originario del manufatto e di non danneggiare la cortina muraria esistente.
Il progetto illustrato sulla base delle esigenze specifiche dell’intervento è stato schematizzato nel disegno riportato qui di seguito:
Si precisa che, i fori saranno realizzati nella muratura da consolidare per mezzo di carotatici con sonda diamantata, con funzionamento a sola rotazione, in modo da evitare effetti di vibrazione e percussione sulle strutture murarie. Per la pavimentazione è stato previsto il riutilizzo degli elementi originali della vecchia pavimentazione lapidea recuperata, scelta e ripulita, e rimessa in opera ad acciottolato dello stesso tipo precedente. Si utilizzerà un sottofondo in malta cementizia di idoneo spessore e composizione, e la pavimentazione avrà una sezione "a schiena d'asino" con pendenza massima del 2%; in modo che l'acqua piovana sarà convogliata nell'impianto previsto.